Oggi tutti noi conosciamo il significato dei cesti natalizi odierni: è uno dei principali doni che facciamo (e che riceviamo) durante i festeggiamenti del Natale. Dai cesti natalizi aziendali, fino a quelli da regalare agli amici, queste strenne rappresentano una tradizione ancora oggi molto viva. E ricca di fascino: un fascino che affonda le sue radici nell’Antica Roma, e che non manca di collezionare numeri importanti anche nell’attualità. Non a caso, secondo il report della Coldiretti, gli italiani che regalano un cesto a Natale arrivano fino a 9,7 milioni. Di contro, in tanti non conoscono il significato originario del cesto natalizio: se la cosa ti incuriosisce, ti consigliamo di proseguire con la lettura.
Origine dei cesti natalizi e i Saturnalia
L’origine dei cesti natalizi è strettamente legata al solstizio d’inverno, e alle feste religiose che si tengono (e si tenevano) in questa importante fase dell’anno. È una tradizione che risale al periodo dell’Antica Roma, e che ancora oggi dimostra tutto il suo fascino. Sebbene negli anni sia stata poi “ereditata” dal Cristianesimo, in realtà risale all’epoca pagana e alle feste dei Saturnalia (217 a.C.). Durante le suddette i cittadini romani erano soliti scambiarsi dei doni in forma di cesti, contenenti alloro e cibo: soprattutto olive e fichi secchi. Questi cestini, veri e propri antesignani dei cesti natalizi, venivano chiamati “sportule”. La sportula altro non è che un cesto realizzato intrecciando le fibre delle foglie di sparto, una pianta erbacea molto resistente.
Significato dei cesti natalizi e mito della fertilità
Durante i Saturnalia ci si scambiava dei doni in onore del Dio Saturno. Questi doni erano le famose strenne, e includevano anche le sportule. Lo scambio dei doni e i festeggiamenti saturnali duravano dal 17 al 23 dicembre, compreso il giorno del solstizio d’inverno (21 o 22 dicembre). Lo scopo delle strenne e dei cestini era soddisfare il Dio Saturno, considerato il protettore dei raccolti, della terra e dell’agricoltura.
Non a caso uno degli appellativi di Saturno era “Stercutus”: dunque un vero e proprio simbolo di fertilità. In epoca pagana si pensava che Saturno vagasse per la terra durante il periodo invernale, per poi ritornare nell’aldilà in occasione del solstizio d’inverno. Entro quella data occorreva placarlo con delle offerte: dalle profondità della terra Saturno avrebbe poi stimolato i raccolti. I cesti ricchi di doni, dunque, avevano proprio questa finalità.
Solstizio d’inverno, Sol Invictus e Natale
Un racconto sulla tradizione dei cesti natalizi non può prescindere da un accenno al solstizio d’inverno e al giorno del Sol Invictus. Ovvero la fine della fase più oscura dell’anno, e l’inizio del periodo di maggiore luce. Durante il solstizio d’inverno, l’astro solare raggiunge la sua minima declinazione dando vita al giorno più buio dell’anno. Dal solstizio d’inverno i giorni cominciano ad allungarsi e le ore di luce ad aumentare, fino al solstizio d’estate (giugno). Questo evento ha un carico simbolico notevole, al punto da aver generato diversi culti nel corso della storia.
Uno di questi è il culto del Dio Sole El-Gabal, portato a Roma dall’Imperatore Eliogabalo nel 200 d.C. Il culto di Eliogabalo ebbe fine con la sua morte, ma venne poi riportato in auge dall’Imperatore Aureliano. Durante il III secolo, i diversi culti solari confluirono in un unico Dio: il Sol Invictus, festeggiato il 25 dicembre durante il giorno della “Natalità del Sole Invitto” (Dies Natalis Solis Invicti).
La gerarchia cristiana ebbe non pochi problemi di convivenza con le secolari tradizioni pagane di Roma. Al punto che dovette uniformarsi ai credi del Sol Invictus sostituendo quest’ultimo con Gesù Cristo. È un’ipotesi supportata da un fatto: la prima testimonianza documentata della festa del Natale (in corrispondenza con il Sol Invitto) risale proprio al III secolo, precisamente al 354 d.C. Al contrario, l’ultimo festeggiamento del Sol Invictus risale al 384.
In base ad altri documenti storici, oggi sappiamo questo: fu l’Imperatore Costantino ad ufficializzare la festa cristiana del Natale, nel 330. Il decreto fece coincidere la natività cristiana con la medesima data del Sole Invitto: fino a quel momento, infatti, il Natale cristiano si era svolto in date diverse e quasi mai omogenee. Poi fu Papa Giulio I, nel 337, ad ufficializzare questa festa in nome della Chiesa Cattolica.
Conclusioni
Oggi abbiamo visto il significato dei cesti natalizi e la loro origine: un viaggio molto lungo, che ci ha spinti ad approfondire le festività religiose legate al solstizio d’inverno e la genesi del Natale. Lungo l’intero percorso, però, i cestini hanno mantenuto fede alle proprie tradizioni: tradizioni ancora oggi legate alla fertilità, alla prosperità e alla fecondità.